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Ordine
Militare e Religioso dei Cavalieri di Cristo
Gran Priorato
d'Italia |
LA STORIA TEMPLARE:
La
Crescita dell'Ordine
Da allora, per oltre due secoli, i Cavalieri
templari, grazie anche ai concili loro favorevoli (Concilio
Pisano,
1135 e
Lateranense II,
1139), acquisirono - attraverso lasciti,
donazioni e altre forme di liberalità laiche ed
ecclesiastiche - terre, castelli, casali in quantità
tali da farli diventare l'Ordine più potente, dunque
"invidiato" e temuto, dell'epoca. Essi avviarono con
meticolosità e professionalità la loro
organizzazione nell'intero Occidente, trasformandolo
in un gran magazzino per l'approvvigionamento
dell'Oltremare, costituendo in tutti gli stati
d'Europa loro insediamenti agricoli, economici e
politici.
L'Ordine approdò anche nel
Regno di Sicilia e vi si diffuse in epoca
normanna, successivamente al
1139, anno in cui fu raggiunta la pace
tra
Ruggero II d'Altavilla (fedele alla causa
di
Anacleto II) ed
Innocenzo II. La
Puglia fu la regione italiana che prima
fra le altre accolse le domus gerosolimitane
rosso-crociate grazie all'importanza strategica e
commerciale dei suoi porti e delle sue città. Tutto
il Meridione d'Italia venne compreso inizialmente
nella provincia templare d'Apulia e, solo in epoca
sveva, indicato quale provincia d'Apulia e Sicilia.
Tra le prime fondazioni dell'ordine, oltre quella di
Trani, va ricordata la casa di
Molfetta (documentata nel
1148),
Barletta (1169),
Matera (1170),
Brindisi (1169)
con possedimenti nel leccese,
Bari,
Andria,
Foggia (nel periodo di transizione
normanno-svevo),
Troia (anteriore al
1190) e
Salpi (documentata nel
1196). Tra le sedi più importanti, va
menzionata la
Casa Templare di Barletta, che ricoprì il
ruolo di Casa Provinciale sino al processo del 1312.
Essi si affermarono in combattimento come nella
conduzione e nell'organizzazione agricola. Le
aziende agrarie del Tempio si chiamavano casali,
grange, masserie. I casali della Puglia talora
ricordavano le fattorie fortificate d'Outremer.
I templari davano da lavorare le loro terre a
concessionari (conductores); ma, dove il personale
delle commende rurali era più numeroso, essi
coltivavano direttamente il suolo. In tal caso,
secondo il modello cistercense, si ricorreva al
lavoro dei campi ai membri più umili dell'Ordine,
quando non addirittura alla manodopera servile,
rappresentata dai contadini
Saraceni del regno di Sicilia o di Siria.
L'allevamento del bestiame da carne, da latte, da
lana e da lavoro costituiva una voce primaria nel
bilancio del Tempio: le fertili campagne della
Puglia offrivano ricchi pascoli alle mandrie di buoi
e bufali di proprietà dei templari, mentre in
Toscana le loro greggi di pecore
praticavano la
transumanza; allevamenti di suini nei
boschi del Tempio erano infine segnalati in
Piemonte, come in Sicilia. Le colture più
diffuse erano quelle dei cereali, della vite, dei
legumi. Generalmente in Italia la produzione
agricola dell'Ordine serviva al consumo interno, le
eccedenze erano destinate alla vendita e parte del
ricavato veniva versato al tesoro centrale sotto
forma di responsiones; ma è soprattutto dai
porti della Puglia che nella seconda metà
del Duecento salpavano
navi cariche di cereali e legumi, per
andare a rifornire le case dei templari in
Siria, rese sempre più dipendenti dalle
occidentali sotto l'aspetto alimentare a causa della
progressiva perdita di territori e aree coltivabili
a vantaggio dei Saraceni. Dopo la catastrofe del
1291 divenne
Cipro la destinazione delle vettovaglie
pugliesi.
Oltre che in
Palestina, l'Ordine combatté
successivamente anche nella
Reconquista di
Spagna e
Portogallo, guadagnandosi estesi
possedimenti e numerosi castelli lungo le frontiere
tra le terre cattoliche e quelle musulmane.
Arrivarono ad ereditare, insieme con gli altri
Ordini militari, il
Regno d'Aragona, che però rifiutarono
dopo lunghe trattative.
Il nome con cui sono popolari allude al loro storico
quartier generale nella
Cupola della Roccia (Qubbat al-Sakhrā'),
un santuario
islamico in cima al
Monte Moriah a Gerusalemme, che essi
ribattezzarono Templum Domini (Tempio del Signore).
La sommità è sacra ad ebrei e cristiani come
Monte del Tempio così come ai
musulmani, che usano il nome di
Monte Majid (o al-Ḥaram
al-Šarīf). I templari credevano erroneamente che la
Cupola della Roccia costituisse i resti del biblico
Tempio di Gerusalemme. Il Templum Domini
con la sua
pianta centrale divenne il modello per
molte chiese edificate successivamente in Europa,
come la
Temple Church a
Londra, ed era rappresentato in molti
sigilli templari.
I templari erano identificabili per la loro
sopravveste bianca, a cui in seguito si aggiunse una
distinta croce rossa ricamata sulla spalla, che
assunse infine grandi dimensioni sul torace o sulla
schiena, come si vede in molte rappresentazioni dei
cavalieri crociati.
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