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Ordine
Militare e Religioso dei Cavalieri di Cristo
Gran Priorato
d'Italia |
LA STORIA TEMPLARE:
La Caduta
e la Soppressione dell'Ordine
L'Ordine dopo la definitiva perdita di
Acri e degli Stati Latini in Terra Santa
nel
1291 si avviava al tramonto: la ragione
fondamentale per la quale era nato, due secoli
prima, era ormai venuta meno. Il suo scioglimento,
tuttavia, non fu mosso per via ordinaria dalla Santa
Chiesa, ma attraverso una serie di accuse infamanti
esposte dal
re
di Francia
Filippo IV il Bello, desideroso di
azzerare i propri debiti e impossessarsi del
patrimonio templare, riducendo nel contempo il
potere della Chiesa.
Il rogo sul quale arsero vivi l'ultimo Maestro
Jacques de Molay e Geoffrey de Charnay,
acceso su di una isoletta sulla
Senna a
Parigi, davanti alla
Cattedrale di Notre Dame, il
18
marzo
1314
Il
14
settembre
1307 il re inviò messaggi sigillati a
tutti i
balivi,
siniscalchi e soldati del Regno ordinando
l'arresto dei templari e la
confisca dei loro beni, che vennero
eseguite il venerdì
13
ottobre
1307. La mossa riuscì in quanto viene
astutamente avviata in contemporanea contro tutte le
sedi templari di Francia; i cavalieri, convocati con
la scusa di accertamenti fiscali, vennero arrestati.
Le accuse che investirono il Tempio erano infamanti:
sodomia,
eresia,
idolatria. Vennero in particolare
accusati di adorare una misteriosa divinità pagana,
il
Bafometto. Nelle carceri del re gli
arrestati furono
torturati finché non iniziarono ad
ammettere l'eresia. Il
22
novembre 1307 il
papa Clemente V, di fronte alle
confessioni, con la bolla Pastoralis præminentiæ
ordinò a sua volta l'arresto dei templari in tutta
la cristianità.
Il
12
agosto
1308 con la bolla Faciens misericordam
furono definite le accuse portate contro il Tempio.
Il re fece avviare dal 1308 sino al
1312, grazie anche alla debolezza di papa
Clemente V, diversi processi tesi a dimostrare le
colpe dei cavalieri rosso-crociati di Parigi,
Brindisi,
Penne,
Chieti e Cipro. Nel generale clima di
condanna ci fu l'eccezione rappresentata da
Rinaldo da Concorezzo, arcivescovo di
Ravenna e responsabile del processo per
l'Italia settentrionale: egli assolse i cavalieri e
condannò l'uso della tortura per estorcere
confessioni (concilio provinciale di Ravenna,
1311).
L'Ordine fu ufficialmente soppresso con la bolla Vox
in excelso[4]
del
3
aprile
1312 ed i suoi beni trasferiti ai
Cavalieri Ospitalieri il
2
maggio seguente (bolla Ad providam).
Jacques de Molay, l'ultimo gran maestro
dell'Ordine, il quale in un primo momento aveva
confermato le accuse, le ritrattò spinto da
un'ultima fiammata di orgoglio e dignità, venendo
arso sul rogo assieme a Geoffrey de Charnay il
18
marzo
1314 davanti alla cattedrale di
Parigi, sull'isola della
Senna detta dei giudei.
Filippo il Bello, distrusse il sistema
bancario dei templari, e, benché una bolla papale
avesse trasferito tutti gli averi dei Tempari agli
Ospitalieri, riuscì ad addurre a sè parte
del tesoro. Questi eventi e le originali operazioni
bancarie dei templari sui beni depositati, che
furono improvvisamente mobilitati, costituirono due
dei molti passaggi verso un sistema di stampo
militare per riprendere il controllo delle finanze
europee, rimuovendo questo potere dalle mani della
Chiesa. Visto il destino dei templari, gli
Ospitalieri di San Giovanni furono ugualmente
convinti a cessare le proprie operazioni bancarie.
Molti sovrani e nobili inizialmente sostennero i
cavalieri e dissolsero l'Ordine nei loro reami solo
quando fu loro comandato da papa Clemente V.
Roberto I, re degli
Scoti, era già stato
scomunicato per altri motivi e quindi non
era disposto a prestare attenzione ai comandi
papali; di conseguenza, molti membri dell'Ordine
fuggirono in
Scozia ed in
Portogallo, dove il nome dell'Ordine fu
cambiato in "Ordine
di Cristo" e si ritiene abbia contribuito
alle prime scoperte navali portoghesi. Il principe
Enrico il Navigatore (1394
-
1460) guidò tale ordine per vent'anni,
fino alla propria morte. In
Spagna, dove il re a sua volta si
opponeva all'incorporazione del patrimonio templare
da parte dell'Ordine degli Ospitalieri, l'Ordine
di Montesa subentrò a quello dei
templari.
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