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Accademia
Templare
di San
Bernardo
da Chiaravalle
"Ordine
Militare
e Religioso
dei Cavalieri
di Cristo"
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Visita al
Castello di Castellar
A sud ovest
di Saluzzo, dove la valle percorsa dal
torrente Bronda si allarga nella pianura, si innalza
su un poggio "ove si respira un’aria sanissima e si
gode
di uno spazioso orizzonte" ( G.Casalis,
dizionario geografiic, storico, statistico,
geografico
degli Stati
di Sua Maestà
il Re
di Sardegna,
Torino, 1833 – 1856, volume IV),il
Castello
di
Castellar costruito nel XIV secolo, ad opera
dei Marchesi
di Saluzzo. In origine roccaforte, l’edificio
divenne
dimora ad opera
di Azzone
di Saluzzo (1357) capostipite
dei conti
di Paesana e
di
Castellar,
il quale lo ingrandì ed abellì. Suo
diretto successore fu Giovanni Andrea,
consignore
di
Castellar negli ultimi anni
del XV secolo, ed autore
del Cherneto, un
diario nel quale sono narrati fatti ed
avvenimenti
del Marchesato
di Saluzzo dal 1482 al 1528. Successivamente
opere
di abbellimento a partire dal XV secolo, gli
conferirono l’aspetto
di residenza
signorile,
fino alla
definitiva immagine dovuta ad una serie
di restauri voluta dai Conti
di Saluzzo e Paesana, già Marchesi
di Saluzzo per successione nel corso
del XIX secolo, ultimo
dei quali risale 1895 – 1905, su progetto
di mano
di Dandrade,
famoso architetto storico autore
del progetto
del borgo medievale
del Valentino a Torino. L’attuale
proprietario è Anselmo Aliberti, Cavaliere
dell’Ordine
dei S.S. Maurizio e Lazzaro, Commendatore
dell’ordine
della Corona
di Ferro, e collezionista
di uniformi, armi e cimeli
del Regio Esercito Italiano. Dopo aver
attraversato la porta fortificata,sopra la quale si
può notare una grata
di ferro manovrata da un argano al piano
superiore, si accede
alla galleria piano terreno. Alla vostra
sinistra si può osservare la “Sala
detta
delle Dame”, ornata da trofei e blasoni
delle famiglie legate da vincoli
di parentela con i Marchesi
di Saluzzo. Sul soffitto a cassettoni sono
dipinti alcuni cartigi contenenti versetti
dello “Chevalier Errant”, scritto da Tommaso
III Marchese
di Saluzzo. La porta successiva permette
di vedere
la “Sala
detta
degli Uomini”, sulle pareti sono
dipinti gli stemmi
della famiglia Saluzzo, con i nomi più
illustri
della famiglia stessa.
Il grande
quadro nell’ingresso rappresenta
il Duca Amedeo
di Savoia, fratello
di Re Umberto I, nel giorno
del suo matrimonio con Letizia Napoleone.
Salendo al piano superiore
del
Castello potrete visitare la Galleria e la
“Sala
del Trono” , nella quale è visibile
un’importante raccolta
di uniformi, armi, documenti e cimeli
del Regio Esercito Italiano, risalenti al
periodo
di Vittorio Emanuele II. Nella “Sala
del Trono” si possono ammirare parte
dei
dipinti su muro, recentemente recuperati,
attribuiti a Pittavino da Vernant che li eseguì in
un periodo compreso fra
il ‘700 e ’800 rappresentanti una scena
della caccia al cervo in tema medievale.
Sopra le porte
di accesso è
dipinta “l’arma”
dei Marchesi
di Saluzzo. Si notano sul soffitto a
cassettoni alcuni stammi araldici
di famiglie
illustri e alcune aquile
imperiali, testimonianze al periodo
di sottomissione alla Casa
di Germania.
La vetrina
centrale contiene una serie
di manichini, indossanti le più belle
uniformi
del periodo Rinascimentale. Sono visibili
inoltre
il parco
del
castello ed i sotterranei.
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Il Rettore Fr.
Federico Righi in Visita al Castello |
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